N1 - Palco nero, illuminato da uno spot fisso. Lui, in piedi, beve birra da una grossa tanica in plastica. Ad intervalli regolari orina in un secchio di latta. Lei, seduta, scandisce con fare monotono i brands che hanno segnato il suo travaglio spirituale. Diesel, Naj Oleari, Fornarina, D&G, Yves Saint-Lauren, Margiela (all’infinito). Minzione/Orazione. Al culmine del pathos Lei scandisce “G . U . C . C . I”. Una secchiata di orina la investe. Imbibendola.
N2 - Lei di fronte a Lui. Nudi. Staatstheater di Mauricio Kagel come sottofondo. Lui ingolla pastiglie di Viagra con cadenzata metodicità. Lentamente s’abbozza un’erezione. Lei si inginocchia e con esasperante lentezza declama: “Se Potessi ti Mangeressi”. Velocissimo il nano, con guantoni da pugile, attraversa il palco e la colpisce con un preciso uppercut al volto. Fuori campo si ode la roca risata del Signor Congiuntivo.
N3 – Lui, su una cyclette, pedala ritmato sui beats della techno, quasi gabber. Luci strobo. Bassi potenti e lesivi. Una flebile candela è posizionata alle sue spalle su un tavolino in plastica della kartell. Al medesimo tavolo siede Lei, vestita da sposa. Pausa. Sospensione del ritmo. Silenzio. Peto. La fiammella del desiderio nutrita dall’organico combusto deflagra. La sposa fiammeggiante esce piangendo dalla scena
N4 – Lui e Lei in precario equilibrio a 6 metri da terra su un enorme trespolo per pappagalli. Ariette bandististiche circensi in sottofondo. Appena percettibili. Lei spavalda “Ti Amo!”. Lui “Io di più!”. Lei orgogliosa “Io di più!”. Lui “Io di più!”. Lei supplicante “Io di più!”. Lui “Io di più!”. Appare il nano, Tarzan compatto e onnipotente, cavalcando una liana. Con un calcione la scaraventa giù dal trespolo. Lontana giunge un’eco “Io di più!”
INTERMEZZO: Il nano sui trampoli (scimmiotta Kobe Bryant). Rombi di tuono. Odor di ozono ionizzato. Il nano parla. “E’ arrivata! Passando per l’orecchio esterno. E’ arrivata! Attraverso il dotto cocleare. La FOLLIA americana è arrivata!. Lo Zio Sam, Fratello Obama, Mr Potato, Homer Simpsons. Tutti qua dentro. Al calduccio. Party perenne, Capodanno infinito. Mi parlano. Io sento le vocine e voi no. NOI SIAMO LEGIONE”.
N5 – Lei seduta con una cesta colma di fiori in grembo. Un lercio cappotto copre le sue nudità trasfigurate da un dolore inutile. Lui veste un completo Armani (non Emporio Armani). Ad intervalli regolari le vaporizza del profumo in faccia. Ad ogni sbuffo Lei gli scaglia un fiore con rabbia. Piangendo. Lacrime Chanel N5. Un rognoso volpino le si accosta. Piscia su un lembo del cappotto e fugge rapido, lasciando una scia color cane che scappa.
N6 – Lei crocefissa. Un limone in bocca ben fissato con del nastro adesivo. Lui la interroga. “Novità?”. Silenzio. “Come siam messi?”. Silenzio. “Come imposti la serata?”. Silenzio. “Quindi?”. Silenzio. “Che si dice?”. Silenzio. Come un’iradiddio irrrompe il nano. Centauro prepuberale su un fiammante monopattino. Le tira una torta in faccia e si dilegua furtivo. Lunghissima pausa. Lui riprende: “Che fai a Capodanno?”
N7 - Lei sola. Addosso un abito color nulla. Sopra di lei, sospeso, un enorme uovo. Una musica di nessuno accompagna i suoi goffi tentativi di raggiungere/fecondare il calcareo ricettacolo dell’anima. Con un rosso mantello il nano proiettile fende l’aria. Aerodinamico cranio in Kevlar. Full Metal Jacket. Impatta l’uovo distruggendolo. Un oceano di niente si riversa su di Lei cancellandola per sempre.
N8 – Lui davanti ad una nera specchiera (probabilmente un falso Favelli). Guarda la sua immagine riflessa (è il nano che mima specularmente ogni sua mossa). Colpisce la specchiera con un pugno, un calcio, una testata. Ancora un pugno. La specchiera esplode. Rimane solo il nano. Le nocche insanguinate. Si inchina rivolto alla platea e con una piroetta lascia il palco fischiettando World, Hold On di Bob Sinclar
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