Wee, come va? - Bella Vez - Novità? - Hai una sigaretta? - Abiti sempre in campagna? - Compriamo delle droghe? - Domani facciamo una grigliata? - Sei dimagrito? - Questa estate andiamo al Sonar? - Ti sei fidanzato? - Domani vieni alla manifestazione contro Berlusconi? - Mecoledì mattina c'è un after che spacca - Ho bisogno di te per organizzare una festa - Sono tre giorni che sono in dritta - Lo sai che assomigli ad Alberto Fortis? - Dai! dai! dai! Stappa un crodino! - Ho smesso di fumare - Sono intrigata da Scientology - Ci facciamo un cicchetto? -
Ma questo sabato sera è diverso. Ti senti strano. Stai li a fumare una sigaretta e ti guardi intorno. Ti senti addosso una stanchezza millenaria. Perchè non sei rimasto a casa? C'era la maratona di Ultimate Survival con Bear Grylls su Discovery Channel. Stasera qui non può accadere assolutamente nulla. Se atterrasse un extraterreste probabilmente non lo noterebbe nessuno. Al massimo lo scambierebbero per Dj Topo.
Il party langue, c'è un ragazzetto ai piatti. Mette roba brit pop, sound da Covo Club. Nessuno è veramente coinvolto. Stanno tutti attorno al bancone del bar a bere. Poi sale in cattedra il Maestro. Attacca con Blister in the sun dei Violent Femmes. Hai sempre odiato quel pezzo. Sta al terzo posto della classifica dei pezzi che più ti fanno schifo subito dopo Panic degli Smiths e Stop that train di Keith e Tex. Alle prime note la pista si riempie. Come furetti imbizzarriti, i quarant'enni si lanciano in vorticose danze. Saltellano, fanno piroette, alcuni improvvisano un blando pogo. Il Maestro ha fatto centro di nuovo.
E di colpo capisci una cosa: non è più il tuo tempo. Ti assale un terrore che in breve si trasforma in panico. Sai benissimo che fra uno, due, dieci pezzi arriverà quello che inizierà a farti battere il piedino, che sti spingerà a lanciarti in quell'ordalia di danze come un elfo impazzito. Ti rimane solo la fuga, il ripiegamento, la ritirata strategica per uscire dignitosamente di scena.
Ma si avvicina una ragazza. La conosci o forse no. Comunque sia lei sorride convinta ed attacca: “Ciao, mi chiamo Francy. Mi piacciono i Gossip e i cuccioli di foca. Ho partecipato ad un flash mob e poi sono andata alla Feltrinelli alla presentazione del libro di Fabio Volo. Tu non puoi capire quanto io ADORI Marco Travaglio, mi basta vederlo in tv e mi sento già incinta. Vieni con me a vedere l’ultimo film di Özpetek?”
Tu rispondi: “Accidenti non posso! Devo correre a casa a postare le foto del mio malleolo su Twitter”.
Esci, accendi un'altra sigaretta. Vedi un tizio che punta nella tua direzione con un gran sorrisone. Fai finta di non notarlo e ti dilegui nel vialetto che porta all'entrata del locale.
"Uella vecchio! Chessidice?". Senza neanche voltarti alzi la mano destra e fai un cenno col pollice in alto. Sbuchi in una stradina buia. Fa freddo. Freddo umido per la precisione. Passa una macchina, rallenta. Si abbassa il finestrino e si affaccia un tizio. Porta dei finti Rayban a specchio.
"Emoc is avirra la MURDER?"
"Itnava ottird iop arig a artsed." Gli rispondi mandandolo esattamente nella direzione opposta.
In fondo alla strada scorgi un'insegna al neon. Pulsa di una luce rossastra che ha intervalli regolari alterna le scritte BAR e APERTO.
Dentro ci sono 4 tunisini che discutono ad alta voce. Bevono Moretti da 66 cl.
Ad un altro tavolo ci sono tre pensionati che giocano a scala 40. Bevono vino bianco allungato con acqua frizzante. Il barista è cinese.
"Un caffè e una grappa, bianca per favore."
"Un caffè colletto glappa?"
"No. Un caffè e una grappa bianca a parte, in un bicchiere... a parte."
"Avele solo glappa Julia" dice il barista abbassando gli occhi con fare convincentemente dispiaciuto.
"Va bene, va bene".
In fondo al bar c'è una grande tv. E' sintonizzata su Rai4. Danno una sorta di documentario imperniato sul Chelsea Hotel di New York. E' in inglese con sottotitoli in italiano. La telecamera segue un vecchietto dall'aria stanca e sconfitta mentre attraversa i corridoi del celebre albergo newyorkese. Il vecchio entra in una stanza e rivolto alla telecamera dice "Qui Schnabel ci dipingeva". Poi entra in un'altra camera e indicando una vecchia foto in bianco e nero appesa sul muro rantola: "Questo ero io con Bob Dylan e quella pazza di Janis Joplin. La foto la scattò Leonard Cohen"
La sequenza va avanti ancora per qualche minuto. Il vecchio imperterrito sale scale, apre porte, cita i bei tempi, la magia di quel posto quando era il dormitorio per tutti gli artisti e bohémien che transitavano dalla Grande Mela. Cita Arthur C. Clarke, Dylan Thomas, Sid Vicious, Robert Mapplethorpe, Andy Warhol. Alla fine, colto da un attacco di tosse, si siede su una poltrona logora per riprender fiato. Guarda la telecamera con aria triste, china la testa e inizia a singhiozzare. Ripete una, due, tre volte: "Ho fatto degli errori". Poi, guardando fisso in camera, tu e il vecchio sospirate all'unisono: "PAGHERO' PER I MIEI ERRORI."
Ma si avvicina una ragazza. La conosci o forse no. Comunque sia lei sorride convinta ed attacca: “Ciao, mi chiamo Francy. Mi piacciono i Gossip e i cuccioli di foca. Ho partecipato ad un flash mob e poi sono andata alla Feltrinelli alla presentazione del libro di Fabio Volo. Tu non puoi capire quanto io ADORI Marco Travaglio, mi basta vederlo in tv e mi sento già incinta. Vieni con me a vedere l’ultimo film di Özpetek?”
Tu rispondi: “Accidenti non posso! Devo correre a casa a postare le foto del mio malleolo su Twitter”.
Esci, accendi un'altra sigaretta. Vedi un tizio che punta nella tua direzione con un gran sorrisone. Fai finta di non notarlo e ti dilegui nel vialetto che porta all'entrata del locale.
"Uella vecchio! Chessidice?". Senza neanche voltarti alzi la mano destra e fai un cenno col pollice in alto. Sbuchi in una stradina buia. Fa freddo. Freddo umido per la precisione. Passa una macchina, rallenta. Si abbassa il finestrino e si affaccia un tizio. Porta dei finti Rayban a specchio.
"Emoc is avirra la MURDER?"
"Itnava ottird iop arig a artsed." Gli rispondi mandandolo esattamente nella direzione opposta.
In fondo alla strada scorgi un'insegna al neon. Pulsa di una luce rossastra che ha intervalli regolari alterna le scritte BAR e APERTO.
Dentro ci sono 4 tunisini che discutono ad alta voce. Bevono Moretti da 66 cl.
Ad un altro tavolo ci sono tre pensionati che giocano a scala 40. Bevono vino bianco allungato con acqua frizzante. Il barista è cinese.
"Un caffè e una grappa, bianca per favore."
"Un caffè colletto glappa?"
"No. Un caffè e una grappa bianca a parte, in un bicchiere... a parte."
"Avele solo glappa Julia" dice il barista abbassando gli occhi con fare convincentemente dispiaciuto.
"Va bene, va bene".
In fondo al bar c'è una grande tv. E' sintonizzata su Rai4. Danno una sorta di documentario imperniato sul Chelsea Hotel di New York. E' in inglese con sottotitoli in italiano. La telecamera segue un vecchietto dall'aria stanca e sconfitta mentre attraversa i corridoi del celebre albergo newyorkese. Il vecchio entra in una stanza e rivolto alla telecamera dice "Qui Schnabel ci dipingeva". Poi entra in un'altra camera e indicando una vecchia foto in bianco e nero appesa sul muro rantola: "Questo ero io con Bob Dylan e quella pazza di Janis Joplin. La foto la scattò Leonard Cohen"
La sequenza va avanti ancora per qualche minuto. Il vecchio imperterrito sale scale, apre porte, cita i bei tempi, la magia di quel posto quando era il dormitorio per tutti gli artisti e bohémien che transitavano dalla Grande Mela. Cita Arthur C. Clarke, Dylan Thomas, Sid Vicious, Robert Mapplethorpe, Andy Warhol. Alla fine, colto da un attacco di tosse, si siede su una poltrona logora per riprender fiato. Guarda la telecamera con aria triste, china la testa e inizia a singhiozzare. Ripete una, due, tre volte: "Ho fatto degli errori". Poi, guardando fisso in camera, tu e il vecchio sospirate all'unisono: "PAGHERO' PER I MIEI ERRORI."
avvincente, pakkia...alzo il pollice destro.
RispondiEliminabrindiamo al tuo primo eurino
RispondiEliminami è piaciuto. è stato oltretutto esplicativo. ora ho collegato. ti dirò in privato cosa.
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