mercoledì 19 gennaio 2011

IL BALDO ADOLETOSTO VS IL NANEROTTOLO DEL DISASTRO

L'Adoletosto entra nella grande arena fra urla di tripudio e lancio di petali di rosa. L'arena è immensa, la folla è immensa, la paura è ancora più grande. 
Al di là della rete, palleggia vanaglorioso il Nanerottolo del Disastro.
Mai avversario fu più infingardo. Mai racchetta fu più temuta.

Il match inizia. Ed è subito battaglia. Il Nanerottolo del Disastro, ben piantato un metro dentro il campo, risponde profondo. L'Adoletosto, leggiadro nel tocco, lo lavora ai fianchi con palle corte, rovesci arrotati in top spin e micidiali accelerazioni di dritto. Ma Il Nanerottolo del Disastro è fisicamente ben preparato. Correre non lo spaventa e sulle lunghe distanze la tenuta del garretto vale di più della raffinatezza di polso. 

I minuti passano e diventano ore... Quinto set. Tie break, 6-6. Si gioca l'ultimo punto.

L'adoletosto boccheggia a fondo campo, i muscoli scolpiti nell'acido lattico.
Il Nanerottolo del Disastro sogghigna feroce. Sa di averne ancora. Piazza un poderoso servizio in kick. L'adoletosto risponde fiacco.
Il Nanerottolo del Disastro martella col rovescio a due mani.
L'adoletosto tenta una smorzata.
Il Nanerottolo del Disastro scende a rete, e piazza una veronica all'incrocio delle righe.
L'Adoletosto prega Dio e i suoi avi. Con la punta della racchetta raccoglie la pallina che ormai sembrava perduta. Ne esce un beffardo pallonetto che scavalca il Nanerottolo del Disastro. 
Un nome, un epitaffio!
Le corte leve del Nanerottolo del Disastro si estendono nel disperato tentativo di intercettare la beffarda parabola. Ma è solo un mangiar di polvere.
L'adoletosto è Il campione!

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