mercoledì 26 gennaio 2011

AVATAR REVISITED


Un tipico Lerp delle terre del nord. I Lerp delle terre del Nord si differenziano da quelli delle terre dell'Est e del Sud per il diverso tipo di maculatura. Il Lerp dell'Ovest ne è completamente sprovvisto e presenta un'uniforme colorazione azzurrognola.











Sul piccolo pianeta Beluriga, situato nel sistema stellare di Omicron2 Canis Majoris a una manciata di anni luce da Betelgeuse, i piccoli Lerp vivevano da sempre in pace con se stessi e con la natura. Le gioiose creaturine infatti nutrivano il corpo e la mente con l'unica (e rarissima) sostanza vagamente commestibile reperibile sul loro pianeta: la droga.
Ma un infausto giorno una nanosonda inviata dalla potentissima Gilda delle Spezie, in cerca di nuovi pianeti da terraformare ed eventualmente da depredare, individuò il pianeta Beluriga e la ricchezza che si celava sotto le sue dense nubi di protossido di azoto.
Gli ignari Lerp, intanto, si godevano le tiepide radiazioni azzurrognole del loro psichedelico sole, cantando nenie arcane in un mellifluo idioma sconosciuto.

Ai subdoli gerarchi della Gilda, una casta di farmacisti-guerrieri discendenti dalla prima colonia extrasolare della Monsanto, fu subito chiaro che la conquista del remoto Beluriga, viste le proibitive condizioni ambientali, non sarebbe stata cosa facile. Decisero di agire d'astuzia. Serviva un cavallo di troia, un infiltrato, un avatar in grado di raggirare i piccoli Lerp e sottrar loro la droga. Serviva Frangè.
Trovarlo non fu facile. Da anni Frangè, il più abile operatore remoto di organismi artificiali ad interfaccia neuronale della galassia, si era ritirato su Nova Brundisium, un piccolo planetoide acquatico posto ai confini del sistema Tau Ceti IV. Lì aveva intrapreso una proficua attività allevando una particolare varietà di mitili, la cozza pelosa, apprezzatissima sulle tavole di mezzo universo conosciuto.

Sebbene restio ad abbandonare gli amati bivalvi, Frangè accettò la missione.

I termini della delicata operazione erano:

a) scendere su Beluriga,

b) socializzare con gli alieni,

c) testare la droga e, se si fosse rivelata di buona qualità, ottenerne un cospicuo tonnellaggio in cambio di perline colorate e qualche i-pod nano.

Nella malaugurata ipotesi che i nativi avessero opposto resistenza, attenersi automaticamente alla procedura 27/N2: armare e nuclearizzare il pianeta.

L’avatar giaceva in una vasca di arricchimento molecolare in attesa. Appena lo vide, Frangè rantolò un flebile “Aaah”, misto di stupore e preoccupazione. I Lerp infatti erano sostanzialmente delle grosse palle di pelo blu, dotate di corte gambette palmate atte al saltellamento. Non avevano bocca, ma una sorta di proboscide a trombetta con cui si nutrivano e comunicavano fra loro con degli acuti e ritmati “Yep!”


Effettuato il collegamento sinaptico, l’Avatar-Frangè fu inviato su Beluriga per mezzo di una capsula a propulsione ionica modello Singhai-McPerson. L’impatto disintegrò il fragile guscio di fibroplastica e lo lasciò semisvenuto ai margini di una radura. Gli stralunati Lerp uscirono saltellando dagli arbusti e subito si affrettarono a prestar soccorso al compagno piovuto dalle stelle. Frangè aprì un occhio e disse: “Yeep!”

“Yeep! Yep! Yeeep!” risposero all’unisono i Lerp. “Yeeeeeep!” biascicò Frangè.
Dopo una lunga seriè di Yep! apprese che i Lerp erano organizzati in una pacifica comune che aborriva la violenza preferendole il dialogo bipartisan. Amanti della natura, libertari, antiproibizionisti con una marcata visione della laicità dello Stato, credevano però fermamente nei valori della famiglia e non praticavano l’aborto.

In quel corpo dalle proporzioni bizzarre, Frangè faticò a star dietro alla gaia batufolosa ciurma. I Lerp, con una serie di “Yep!Yep!” di incoraggiamento lo spronavano ad avanzare. Fu allora che vide il tempio. Immenso svettava sopra la foresta. Al centro una gigantesca piramide traslucida brillava di una luce violastra nel tramonto cangiante di Beluriga. Varcata la soglia Frangè capì che era giunta l’ora del pasto.

La spezia era li, candida, invitante, impalpabile polvere d’angelo che fluiva sinuosa dal vertice della piramide opalescente ammonticchiandosi sul pavimento in un scintillante monticello..

Appena Frangè sollevò la proboscide/trombetta dalla spezia, tutto il suo essere fu scosso da un brivido di piacere che gli fece rizzare l’azzurra peluria. “YEEEP” esclamò. Ad un secondo e ben più cospicuo assaggio gli sembrò di attraversare le bastionate di Orione cavalcando un fascio di tachioni polarizzati. Poi fu solo gioia. Saltellando sulle zampette palmate si unì agli altri Lerp in un folle inebriante girotondo.

I membri della Gilda iniziarono a insospettirsi. Erano ormai passati mesi dal giorno in cui l’avatar aveva preso contatto con Beluriga ma dal pianeta nessuna segnalazione arrivava riguardo l’esito della missione. I Lerp avevano individuato il clone? Lo avevano catturato? I bioscanner confermavano che Frangè godeva di ottima salute e che i livelli vitali erano al massimo. Il nanerottolo aveva quindi tradito?

Frangè d’altro canto se la spassava alla grande. La spezia (ne teneva sempre un saccocccio a portata di proboscide/trombetta) ormai pervadeva tutto il suo spirito.

La Gilda, la missione, le cozze, erano ormai dei vaghi ricordi che si perdevano nel sogno. La sua umanità lentamente sublimava in una nuova forma di coscienza. Ormai si sentiva in tutto e per tutto un Lerp. E da Lerp sarebbe presto morto.

La squadra d’assalto al soldo della Gilda si affardellò e prese posto su una navetta da sbarco UD4L mod. Cheyenne. La loro dotazione offensiva comprendeva: fucile d'assalto USCM M41-A ad impulsi, elmetto tattico HF M3 con sistema di rilevazione multispettro. 5 cannoncini automatici UA 571-C "Sentry" e 4 testate termonucleari sagomate da 200 Kiloton. La direttiva da perseguire: Snidare e distruggere.

Quel giorno i Lerp si erano radunati sulle rive del grande mare di azoto liquido. Sdraiati sul purpureo arenile si sollazzavano in oziose digressioni sui grandi temi astrali: Dio era juventino? Erano più belle le Arturiane o le Veghiane? Twitter era veramente inutile? Postare a ripetizione su FB articoli pro/contro Berlusconi era passato di moda? Il rock era morto? Fu allora che la prima esplosione scosse Beluriga.

La carica nucleare sagomata vetrificò un’area grande quanto il Canton Ticino. L’onda d’urto seguente vaporizzò all’istante migliaia di Lerp. I superstiti fuggivano saltellando in ogni direzione in preda all’orrore, trasformati in palle di pelo fiammeggianti a causa dello spaventoso calore. Il sergente F. P. Casal ordinò ai capisquadra Ferro e Vasquez di rastrellare il perimetro e di stanare il traditore.

“YEEEEEP!” gridò Frangè convogliando il poco fiato rimastogli nella proboscide/trombetta. Pochi risposero all’appello. Il suo soggiorno su Beluriga stava assumendo un risvolto inaspettatamente rivoltante. Attinse alle ultime scorte di spezia rimaste nel saccoccio. L’unica salvezza era asserraggliarsi nel tempio. Lì c’era la droga, la droga li avrebbe resi più forti. Avrebbero venduto cara la pelle. QUE VIVA BELURIGA!

I Lerp opposero l’ultima feroce resistenza assaltando all’arma bianca le truppe della milizia. “Sergente! Sergente! Spunkmeyer e Drake sono andati! Questi schifosi nanerottoli sono dappertutto! Escono fuori dalle fottute pareti. Aarghhhh” “Parlami Hicks! Parlami!. Aaahrgh” “Hijos de puta! Mi mancavano solo due settimane al congedo! Aargh!” Una seconda carica sagomata fiaccò però la loro resistenza. Frangè, sotto la grande piramide, attendeva trincerato dietro una montagnola di nivea spezia.

Il Sergente F.P. Casal, liberatosi con una sonora pedata di un Lerp morente che gli si era avvinghiato al polpaccio,  si fece largo nella piramide.
“Caccia la droga e consegnati senza opporre resistenza!”disse. Frangè alzò la tonda faccetta dalla duna di candida droga. Gli occhietti feroci iniettati di sangue. “YEEP! (como me tiene!)” ringhio! Ed imbracciato un mitra Kapustin JK47 di fabbricazione Rigeliana iniziò a sparare. “YEP! YEP! YEEEP! (non mi avrete mai fascisti bastardi!) esclamò, mentre lacrime opalescenti gli rigavano il cianotico pelo.
Frangè cadde crivellato dai colpi della milizia. Ma prima di rendere l’anima al dio dei Lerp ebbe la forza di sparare un ultimo colpo che colpì una delle Giberne del sergente Casal facendo detonare contemporaneamente le ultime due cariche termonucleari. L’immane esplosione diede il colpo di grazia al morente Beluriga che in un ultimo sussulto esplose spargendo in tutta la galassia i suoi polverosi misteri.

EPILOGO. La grande balzonave della Gilda delle Spezie viaggiava sorniona nelle profondità dell’iperspazio diretta verso casa. Tutto l’equipaggio giaceva in criosonno nelle capsule amniotiche a gravità zero. In una di queste c’erano anche le spoglie umane di Frangè. Ci fu un semplice BIP!, seguito da un leggero ronzio. Frangè aprì un occhio. La sua direttiva primaria: VENDETTA! Ma questa è un’altra storia. END.


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